martedì 4 ottobre 2011

Il concetto di Borderline

Il disturbo di personalità Borderline (BPD)

Il termine borderline fu utilizzato per la prima volta in un saggio psicoanalitico da Adolph Stern nel 1938 per descrivere un gruppo di pazienti che sfuggivano alle categorie diagnostiche di allora. A lungo, e forse tuttora, il termine borderline è stato oggetto di controversie terminologiche, diagnostiche e epistemologiche, tanto che c'è la preoccupazione di sottolineare che lo stato borderline non deve essere utilizzato come una “diagnosi da cestino di rifiuti”. Questo tipo di organizzazione di personalità a metà strada tra un livello nevrotico ed uno psicotico, era ed è una facile e fallace scappatoia per chi non è certo di una diagnosi psicologica di personalità.
Al di là delle numerosissime sfumature che il concetto di personalità borderline ha nei vari autori (stato psichico, organizzazione di personalità, sindrome, disturbo) alcune caratteristiche sono unanimemente condivise.

La vita affettiva
I soggetti che presentano un disturbo di personalità borderline sono mossi da una instabilità che pervade molti aspetti della propria vita. E' presente spesso una forte ambivalenza che si manifesta con comportamenti contraddittori, emozioni caotiche ed incontrollate, impulsività, imprevedibilità ed episodi di esplosione di rabbia. Queste caratteristiche rendono, agli occhi altrui, i soggetti che soffrono di tale disturbo imprevedibilmente ostili, manipolatori e volubili, ed è questo il motivo per cui spesso ottengono rifiuti piuttosto che il supporto che cercano. Chi presenta tale tipo di personalità è profondamente ferito dall’incapacità degli altri di sostenerlo, e spesso questo si traduce conseguentemente in uno stato d’animo depressivo e autodistruttivo. La forte ferita che sentono nel loro profondo, la sensazione di non essere mai capiti e attaccati, rendono facile per loro essere infastiditi e offesi dalla mancanza di riguardo del prossimo, e possono sembrare astiosi, impazienti e irritabili a meno che le cose non vadano secondo i loro piani.

La vita cognitiva
Cognitivamente sono altalenanti a volte si perdono in pensieri antitetici riguardanti loro stessi e gli altri. Passano spesso dall'idealizzazione alla svalutazione. Episodi psicotici brevi e reversibili costituiscono un’altra caratteristica del disturbo borderline, ma la reversibilità di tale processo lo differenzia dalla schizofrenia.
Si arriva cosi a scindere la schizofrenia dal concetto di borderline: uno stato a limite (borderline) tra nevrosi e psicosi. Lo stato borderline si caratterizza cosi da un continuum di forza/debolezza dell’Io, piuttosto che da una sindrome marcata da sintomi precisi.

Gli indicatori diagnostici
I tipi di organizzazione di personalità nevrotica, borderline e psicotica si riflettono nelle caratteristiche predominanti del soggetto, per quanto riguarda:

  1. il suo grado di integrazione dell’identità;
  2. i tipi di operazioni difensive che egli abitualmente utilizza;
  3. la sua capacità di esame della realtà.
Nel caso della struttura borderline la capacità di esaminare la realtà è abbastanza buona, ma l’intensificazione patologica di uno dei meccanismi di difesa, la scissione, impedisce di integrare gli aspetti buoni e cattivi del Sé e degli altri. Diffusa è la sensazione di essere “doppio”, sempre in bilico tra essere indifeso ed esternare una grande rabbia, santo o diavolo, adeguato o inadeguato ecc. L’attuale DSM-IV-TR descrive questo disturbo concentrandosi principalmente su tre aree in cui viene identificata una “modalità pervasiva di instabilità”:
  1. l’umore
  2. l’immagine di Sé
  3. le relazioni interpersonali
affetto da questo disturbo ha una instabile immagine di Sé e un’identità disturbata, ha difficoltà a controllare gli impulsi. Le relazioni personali sono difficoltose, instabili ed intense, si passa velocemente da estreme idealizzazioni a drastiche svalutazioni dell’altro. E’ accompagnato da sentimenti di solitudine e vuoto, dalla depressione, ma anche da rabbia intensa con accessi d’ira e sfuriate. Tale incapacità di controllo degli impulsi si traduce spesso in abuso di sostanze psicotrope, promiscuità sessuale, condotte antisociali, e gesti autolesivi o suicidari. Per quanto riguarda la diffusione di questo disturbo, si segnala una maggiore percentuale di soggetti di sesso femminile con esordio in tarda adolescenza o prima età adulta.

Un trattamento possibile
Numerose ricerche hanno dimostrato come una psicoterapia orientata dinamicamente e della durata superiore ad un anno ottenga miglioramenti sostanziali in questo tipo di disturbo. Spesso è seguita da una psicoterapia di gruppo che è, in questi casi, un utile completamento della psicoterapia individuale.
Un obiettivo generale nella psicoterapia dei pazienti con BPD è quello di aiutarli a recuperare una funzione riflessiva, cosi che possano incominciare a pensare al mondo interno proprio ed altrui.

Bibliografia
AA.VV, DSM-IV-TR, (2000) Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali,quarta edizione, Txt Revision, Masson, Milano
Freilone F., 2005, La personalità borderline al test di Rorschach, UTET Libreria, Torino
Freud S., (1923), Nevrosi e psicosi, in Opere, Boringhieri, Torino 1977
Gabbard (2002), Psichiatria psicodinamica, terza edizione, Raffaello Cortina Editore, Milano
Kernberg O.F., 1975, Sindromi marginali e narcisismo patologico, trad it. Bollati Borlinghieri, Torino 1980
Knight R., 1953, Borderline States, Bulletin of the Menniger Clinic, vol 17, pp 1-12

Dott. Alessandro Monno



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